La rivoluzione dello spazio

Le esplorazioni spaziali hanno stravolto
la cultura di massa sovietica e russa:
conquiste che hanno cambiato per sempre
la storia del paese

La conquista dello spazio è sempre stata la principale utopia in epoca sovietica: incarnava la realizzazione del radioso avvenire e la vittoria del comunismo, non solo sulla terra ferma, ma in tutta la galassia.

L'Onu ha proclamato il 12 aprile Giornata internazionale dello Spazio: una festa molto conosciuta in Russia, poiché è stato il giorno in cui Yuri Gagarin ha realizzato il primo volo nello spazio a bordo della navicella Vostok-1. Questo avvenimento si è dimostrato rivoluzionario non solo per il mondo scientifico, ma anche per il panorama artistico dell'epoca.
CAPITOLI:
- I pionieri dello spazio
- Architettura
- Cinema
- Immagini
- Musica
- Design
Infatti, se in precedenza artisti, architetti, scrittori e registi sovietici per comporre i loro lavori traevano ispirazione dalla fantascienza, ora, con l'inizio di questo nuovo capitolo nella storia dell'umanità - avviato proprio dall'Urss con il lancio dello Sputnik nel 1957 e con i voli dei cani Belka e Strelka nel 1960 - il processo creativo ha subito una spinta totalmente nuova. A partire da questo momento, le muse e le fonti di ispirazione nascevano non più dalla fantasia, ma dagli eroi della vita reale.


I pionieri dello spazio


Architettura

È all'epoca delle scoperte cosmiche in Urss (fine anni Cinquanta, inizio anni Sessanta) che si deve la comparsa delle nuove tendenze architettoniche del modernismo sovietico. Esso si sostituì al classicismo staliniano sull'onda delle innovazioni scientifiche e tecnologiche emerse in pieno periodo del disgelo con Krusciov.

Che cos'è il "modernismo sovietico"? Si tratta di funzionalità e futurismo applicati agli edifici; solidità accentuata delle forme e delle costruzioni; complessità delle soluzioni compositive che riflettono, secondo l'intenzione degli architetti, "tutta la complessità della vita". La vita è diventata ancora più sofisticata dopo che Gagarin ha compiuto il suo primo volo. La conquista dello spazio da parte dell'uomo non poteva pertanto non riflettersi nell'architettura. Molte costruzioni dell'epoca sono caratterizzate da forme e volumi realmente cosmici.

I materiali preferiti dai modernisti sovietici dell'architettura sono il vetro e il cemento armato. Per il rivestimento venivano usati il marmo artificiale, la pietra arenaria e le conchiglie: materiali non eccessivamente cari e molto pratici. Con ciò, le costruzioni non erano prive di elementi decorativi come ad esempi ampi pannelli a mosaico.
Il modernismo sovietico è, fra gli stili architettonici, il meno studiato. All'inizio dell'epoca del disgelo con Krusciov, gli architetti modernisti erano visti come audaci sperimentatori, mentre già negli anni Settanta la critica cominciava a descrivere questa architettura come "estranea".

Fino ad ora non esistono criteri precisi per i quali una costruzione possa essere attribuita al modernismo sovietico. Ciononostante, l'architettura moderna dell'Unione Sovietica la si può trovare nella maggior parte delle città dell'ex Urss. A raccogliere un primo catalogo di tale architettura fu, negli anni Novanta, il fotografo francese Frédéric Chaubin. Egli scattò e presentò al vasto pubblico circa un centinaio di costruzioni sparse nelle diverse repubbliche sovietiche, cui diede acutamente il nome di "Costruzioni cosmiche comuniste".

Lungofiume di Volgograd, 1980
Credit: Taschen
La struttura superiore di una funivia a Sochi, 1977
Credit: Taschen
Monumento ai partigiani, Krusevo, Macedonia‏
Credit: Taschen
Gli edifici e i conglomerati del modernismo sovietico stanno perdendo rapidamente il loro aspetto originario: conservarli per i posteri sarà molto difficile.


Cinema

Planet of the Storms, 1961

Fu uno dei primi film sovietici dedicati allo spazio. Diretto da Pavel Klushantsev, il film è stato presentato il 14 aprile del 1962, due giorni dopo il primo anniversario del volo di Gagarin nello spazio. In quel momento, già altre otto persone avevano "messo piede" nello spazio.

Nel film, alcuni cosmonauti sovietici atterrano su Venere insieme a un collega americano, il professor Corney, una persona pragmatica ma molto amabile. Per mantenere i contatti con la Terra, l'astronauta Maria resta in orbita. Su Venere gli astronauti si perdono e si ritroveranno solamente in un terribile faccia a faccia con gli abitanti di quel pianeta: i dinosauri.

Il ministro sovietico della Cultura, Ekaterina Furtseva, chiese che venisse tagliata una scena in cui si vedeva Maria, rimasta sola in orbita, piangere, convinta che la spedizione non sarebbe andata a buon fine.

"Una cosmonauta sovietica non può piangere"

Ekaterina Furtseva
Ministro sovietico della Cultura dal 1960 al 1974
Il film venne realizzato con l'utilizzo di particolari tecniche di regia e l'impiego di macchine da presa subacquee, che all'epoca non avevano rivali in termini di effetti speciali. Il film ottenne un grande successo e venne acquistato da 28 paesi.

Solaris, 1972

Durante una sua visita in Russia, il creatore di Star Wars affermò che il suo sogno era quello di incontrare il regista Klushantsev. Ma la risposta di alcuni funzionari dell'industria cinematografica fu sconcertante: "Chi è? Non conosciamo nessuno con questo nome"
George Lucas
Quando Stanley Kubrick vide il film "Road to the stars" ne rimase veramente impressionato. Tempo dopo, in un'intervista, ammise che senza Klushantsev non sarebbe mai stato creato il film "2001: Odissea nello spazio"
Stanley Kubrick
La passeggiata sulla Luna di Neil Armstrong nel 1969 diede un nuovo impulso alla corsa nello spazio: i suoi contemporanei erano convinti che presto l'umanità si sarebbe lanciata nell'esplorazione di Marte e Venere. Forse fu proprio questa atmosfera di entusiasmo che suscitò grande interesse nei confronti del film "Solaris" di Andrei Tarkovsky.

Avendo finanziato il film, le autorità sovietiche si aspettavano di avere tutto il diritto di ottenere in cambio un certo appoggio ideologico. Tarkovsky tuttavia dimostrò di non poter tradire sé stesso, nemmeno per questioni "strategiche".
Girato nel 1972, "Solaris" è tratto dall'omonimo romanzo del 1961 dell'autore polacco Stanisław Lem. Anche se l'azione si svolge nello spazio, lo spettatore non vede quasi niente del cosmo o del pianeta Solaris.
"Tarkovsky non avrebbe dovuto girare Solaris, ma Delitto e Castigo"
Stanislaw Lem
"La penetrazione nei segreti intimi della natura deve essere indissolubilmente legata al progresso morale. Posando un piede su una nuova tappa del sapere, l'altro piede deve essere posto su un nuovo livello di moralità"
Andrei Tarkovsky

IL MISTERO DEL TERZO PIANETA, 1981

Basato su una storia di Kir Boulitchev e diretto da Roman Kachanov, è considerato un vero classico in Russia. Nel film, una spedizione di terrestri guidata dal capitano Zeleny, dal professor Seleznev e da sua figlia Alice, parte alla volta di pianeti inesplorati alla ricerca di nuove specie di animali per lo zoo di Mosca.Il cartone animato è stato realizzato due volte e nella seconda versione, realizzata nel 1998, la protagonista, Alice, è doppiata dalla giovane Kirsten Dunst, mentre l'uccello Govorun porta la voce di James Belushi.
"Questa è stata un'estate in cui ho dimostrato di non essere più una bambina: ho aiutato a catturare Glot, un noto pirata dello spazio"
Alice, doppiata da Kirsten Dunst
"L'uccello del film è intelligente, coraggioso, impavido, onesto e molto umile"
Piter Repeater, doppiato da James Belushi

IL CINEMA MODERNO

Negli anni Novanta il cinema russo si ritrova senza fondi per produrre film dedicati allo spazio. È solamente all'inizio degli anni Duemila che le tematiche spaziali fanno il loro trionfale ritorno: queste nuove produzioni però non raccontano più di viaggi intergalattici e di incontri con extraterrestri, ma si soffermano sullo spazio visto come fatto storico che fece da sfondo al popolo sovietico.

In queste pellicole, l'utopia si trasforma in anti-utopia: il Disgelo di Krusciov e il trionfo dell'era spaziale cedono gradualmente il posto a una stagnazione. I personaggi di "Dreaming of Space" di Alexei Uchitel o di "Paper Soldier" di Alexei German Jr. anticipano l'era post-spaziale.


Dreaming of Space, 2005

È la storia di un giovane naive degli anni Cinquanta, chiamato Konek, che sogna lo spazio e vorrebbe rendersi utile all'umanità. Un giorno nella sua vita appare uno straniero, German, che verrà selezionato per il primo volo nello spazio. In realtà German si sta preparando a fuggire dall'Urss, o attraverso lo spazio, o nuotando al confine con la Norvegia. Ma qualcosa di inaspettato succede su un treno diretto a Mosca...



Soldati di carta, 2008

Daniil Pokrovski è un ufficiale medico che assiste i primi astronauti tra i quali verrà scelto colui che dovrà essere il primo uomo ad andare nello spazio: Yuri Gagagarin. I test che vengono compiuti non escludono la possibilità di un rientro a terra estremamente pericoloso. Daniil è preoccupato. Ma non è solo questo a turbarlo. Anche la sua vita privata attraversa una fase complicata

First on the Moon, 2005

La pellicola di Aleksei Fedorchenko racconta i fallimentari tentativi di inviare l'uomo nello spazio e quei progetti sovietici andati in fumo. Questo pseudo-documentario dai tratti ironici presenta un'analisi attenta e distaccata del significato che lo spazio aveva in epoca sovietica.


Immagini


Il cosmonauta Aleksei Leonov nacque in Siberia nel 1934. Proprio come Gagarin, venne selezionato per il primo programma sovietico per cosmonauti, nel 1960. Il suo primo volo nello spazio avvenne nel 1965.

Leonov, insieme a all'artista di fantascienza Andrei Sokolov, creò i primi francobolli sovietici dedicati allo spazio. Vennero messi in circolazione nel marzo del 1967.

Con l'inizio della Perestrojka la rappresentazione dello spazio nell'arte moderna venne raffigurata con una certa ironia.

Elena Churikova. "Trays and Nebulae". Progetto fotografico, esibizione di gruppo. "We-ll-timed" IX Moscow International Photo Festival, Fashion and Style in Photography, MMOMA, Mosca, 2015



Ilya Kabakov. "L'uomo che volò nello spazio dal suo appartamento". Installazione. Mosca, 1984. Ora ospitato nel Centre Pompidou di Parigi.

Secondo la storia, un uomo si lancia verso lo spazio attraverso il soffitto del suo appartamento comunale.


Zoya Sokol. Diplomati della Scuola Militare di Aviazione K. E. Voroshilov. Classe 1959.
Collage fotografico. MMOMA, Mosca, 2012

Musica

Se la musica rock sovietica e il jazz sovietico contenevano significati nascosti e o di aperta protesta contro il regime, la musica elettronica in URSS era slegata dalla realtà e completamente rivolta al futuro, ad uno splendido mondo futuristico fatto di navi cosmiche, robot e insediamenti su pianeti remoti. Fu proprio la musica elettronica a contriuire alla resa massima di questo mondo sorprendente in film come "Solaris" o "Il mistero del terzo pianeta".
Pictured: Leon Theremin, the creator of the theremin
La prima composizione elettronica in Unione Sovietica comparve dopo la rivoluzione, negli anni Venti del Novecento. Allora non furono musicisti a scriverla, ma scienziati. Uno di loro era Lev Termen, inventore del theremin. Da questo strumento era possibile ricavare suoni ultreterreni con il solo movimento delle mani nell'aria

l compositore d'avanguardia Arsenij Avramov (a.k.a.Revarsavr) aveva già allora creato il genere musicale che vent'anni dopo definirono noise e musique concrete, oltre ad aver dedicato molto tempo al suono sintetizzato. Avraov aveva persino proposto a Stalin di incidere l'inno dell'URSS con i sintetizzatori, che all'epoca però non erano ancora stati inventati. Il governo di Stalin era però lungi dall'approvare qualsiasi esperimento.

Con l'avvento al potere di Nikita Krusciov nel 1950, iniziò il disgelo. Il volo di Jurij Gagarin nello spazio aprì gli orizzonti a nuovi sviluppi, anche nell'ambito della musica.

Fu allora che si diffuse largamente il primo sintetizzatore russo, il cui progetto risaliva al 1936. Il nuovo sentimento di euforica libertà venne ben colto dalla musica leggera di Vjacheslav Meshcherin che aveva organizzato nel 1956 il primo ensemble in URSS di strumenti elettrici. Il collettivo ebbe un enorme successo e persino Gagarin ammise che la musica dell'Ensemble gli era tornata alla mente nello spazio. Il genere di questa musica venne in seguito denominato Space Age Pop.
Molti musicisti sovietici cominciarono a creare suoni elettronici futuristici ispirati ai misteriosi confini fra la Terra e il cosmo. Dopo dieci anni a Mosca comparve uno studio sperimentale di musica elettronica da cui sono uscirono in seguito molti compositori, compreso l'affermato musicista Eduard Artemev. È a questo nome che molti associano la musica elettronica sovietica. Il musicista ha scritto la colonna sonora di molti film, inclusi film sul cosmo come ad esempio "Solaris". Il suo brano "In space" ricrea l'atmosfera dello spazio aperto.
Oltre che nella capitale, la corrente musicale si sviluppò attivamente nei paesi baltici dell'URSS, dove i dischi occidentali e gli strumenti musicali erano più accessibili. Una delle stelle elettriche più lucenti era il gruppo "Zodiak", sorto in terra lituana. È impossibile immaginare l'era spaziale senza il pezzo "Space Music".
Anche i cantanti pop scrivevano allora brani sullo spazio inesplorato. Ci sono tanti pezzi classici dedicati allo spazio. La canzone sovietica più popolare sullo spazio è "La Terra dall'oblò" del gruppo Zemljane, in cui si canta delle emozioni di un astronauta lontano dalla Terra.
Il cantante sovietico Vladimir Troshin scrisse moltissimi pezzi sulla vita sugli altri paesi.
Un buon esempio è "I meli fioriranno su Marte" e, certamente altre canzoni sul primo uomo nello spazio, Jurij Gagarin. Il pezzo più famoso è "Sai che tipo era?" di Jurij Guljaev. I musicisti moderni continueranno a comporre brani su Gagarin e ad ascoltare "Gagarin, io ti ho amato" degli Undervud.
Nel 1980 la musica elettronica ha raggiunto la massima diffusione in URSS per diventare ancora più accessibile e apprezzata con l'aggiunta della parte vocale. Il tema cosmico passò allora in secondo piano e al posto delle stelle e dei lontani pianeti , i musicisti cominciarono ad ispirarsi alla nuova era informatica, ai computer, allo spazio virtuale. Il più grande riscontro di pubblico la ottennero i gruppi "Technologija" e "Biokonstruktor".

Design

In epoca sovietica, il design era chiamato "Tecnica estetica". La parola "design" ha iniziato a essere utilizzata in Urss negli anni Settanta grazie a Yuri Solovev, direttore dell'Istituto di estetica tecnica dell'Unione Sovietica

"Un designer è un dilettante particolarmente erudito. Deve tenersi aggiornato su tutte le ultime novità in ambito dell'ingegneria e dell'ergonomia"

Yuri Soloviev
Yuri Solovev, direttore dell'Istituto di estetica tecnica dell'Urss
Durante il periodo del Disgelo di Krusciov, nel design sovietico apparvero i primi segni di modernismo: il minimalismo delle forme, la razionalizzazione delle linee e disegni sobri. Le idee del costruttivismo e dell'avanguardia degli anni Venti e Trenta vengono totalmente riviste.

L'epoca della conquista spaziale ha influenzato allo stesso modo il design degli oggetti. Le fabbriche che lavoravano per l'industria militare e spaziale iniziarono a produrre oggetti di consumo, basati sulle tecnologie già sviluppate.

Quando si iniziò a confezionare il cibo per i cosmonauti, le fabbriche iniziarono a produrre speciali tubetti contenenti diversi piatti, che potevano essere comodamente utilizzati in assenza di gravità.

Un esempio di come il design veniva applicato agli oggetti di tutti i giorni erano gli aspirapolvere Raketa, Saturno e Chajka. Saturno si distingueva per la sua forma perfettamente rotonda, e venne concepito sulla base dell'aspirapolvere americano Hoover Constellation (1955), però con l'aggiunta delle ruote.

La fabbrica di orologi Petrodvortsovy di Leningrado produce orologi Raketa con un meccanismo del tutto particolare. I modelli standard vengono pensati per il consumo di massa, mentre i modelli più particolari vengono creati per piloti, esploratori e astronauti
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Texts by Daria Donina, Pavel Gazdyuk, Elena Potapova, Oleg Krasnov. Edited by Thomas Hodson.
Images credits: Taschen, MMOMA, Tekhnika Molodezhi magazine, Pavel Klushantsev, Alexey Leonov.
Design and layout by Elena Potapova with assistance of Daria Donina, Ksenia Isaeva, Vladimir Stakheev.

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